I Navigli


La loro storia...

Nell'antichità, il sistema dei Navigli costituiva una fitta rete concepita per incentivare e favorire i rapporti commerciali, e per favorire la costruzione di grandi opere. Molti materiali pesanti ed ingombranti, destinati alla costruzione del Duomo,  furono trasportati attraverso questi canali.

Queste vie d'acque erano regolate grazie ad un complesso sistema di chiuse, progettato e perfezionato alla fine del Quattrocento da Leonardo da Vinci, con l'ausilio di bacini. Il laghetto di Sant'Eustorgio, rappresentava uno dei maggiori porti fluviali d'Italia, con una lunghezza di 750 metri.

La storia dei navigli è millenaria e risale al XII secolo. Inizialmente furono ideati per favorire l'irrigazione dei terreni, fornire vie di comunicazioni più sicure e agevoli, e per soddisfare la necessità di collegare la città con i valichi alpini e con i laghi.

La rete dei navigli ebbe un impatto decisivo sull'economia di Milano, favorendo un notevole incremento dei rapporti commerciali ed aumentando così il grado di ricchezza della città.

Il primo canale fu inaugurato nel 1179, era il Ticinello, lungo circa 50 km, che congiungeva Abbiategrasso a Landriano. Successivamente venne ampliato per renderlo navigabile e prolungato fino a Milano prendendo il nome di Naviglio Grande

Il Naviglio Martesana fu costruito per volere di Francesco Sforza nel 1465 e collegava Milano al Lago di Como.

Nel 1805 Napoleone fece completare il Naviglio Pavese che collegava la città al Po' e quindi al mare.

...E il loro presente

Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del secolo successivo ebbe però luogo un'imponente opera di interramento di questi canali, e venne così cancellato per sempre quel paesaggio rurale e culturale caratterizzato da moli, ponti, chiatte, barconi, intrecci di canali circondati da pioppi che tagliavano le campagne.

Di tutto questo rimasero i tre grandi navigli: Il Naviglio Grande, il Naviglio Pavese e il Naviglio Martesana (un centinaio di metri). E' rimasto anche il laghetto di Sant'Eustorgio, oggi conosciuto come Darsena di Porta Ticinese.

Ma nei cittadini, è rimasto lo "spirito dei Navigli", il romantico slancio a mantenere vive le emozioni e le tradizioni di una Milano antica. 
Il quartiere della "vecchia Milano" rappresenta questo antico cuore che batte ancora, con i suoi ristorantini, le chiatte ormeggiate e le botteghe artigiane, le quali a tutt'oggi si specchiano nelle acque dei Navigli. L'atmosfera è qui rimasta viva ed è molto ricercata sia dai turisti che dai Milanesi. 

Sopravvivono ancora fiorenti due intramontabili tradizioni: la Fiera di Sinigaglia, lungo la Darsena, e la Festa dei Navigli, imperdibile appuntamento per tutta la città.

La Darsena di Porta Ticinese oggi

Dopo aver sperperato una quantità astronomica di denaro pubblico in lunghi, inutili ed infine sospesi lavori per la costruzione di un assurdo parcheggio sotterraneo al posto della Darsena, ora è vivo un dibattito sul destino di quest'ultima. 
Infatti, durante gli inutili lavori, si è creata un'oasi naturale nella Darsena, formata da canneti, salici, fiori, e fauna composta da rane, gallinelle d'acqua, usignoli e libellule. Mantenere e salvaguardare l'oasi naturale spontanea o rimuoverla per ripristinare l'assetto della Darsena com'era precedentemente all'assurdo progetto del parcheggio (non tanto assurdo per chi ha intascato i soldi dei milanesi)?
L'idea è quella del ripristino, ma ancora nulla è deciso.

Il sito www.naviglilombardi.it/ è interamente dedicato ai navigli e illustra tutte le possibilità di escursione e di navigazione turistica.


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